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L’Istituto Paleontologico Calabrese, già Gruppo Paleontologico Tropeano, è un Ente del Terzo Settore iscritto al RUNTS Calabria  come Associazione di Promozione Sociale che opera nel campo della ricerca scientifica, della tutela e gestione del patrimonio paleontologico.

Nel corso degli anni, l’ente ha rivolto le sue attività di ricerca scientifica e di studio agli echinidi, gasteropodi e, in particolare, sui mammiferi fossili. Di particolare interesse sono i rinvenimenti di mammiferi terrestri rinvenuti nel bacino tardo-miocenico di Cessaniti-Zungri (VV), condotti sotto il controllo della Soprintendenza ai Beni Archeologici della Calabria e con la collaborazione dell’Università di Messina. Lo studio delle faune a mammiferi terrestri del bacino di Cessaniti-Zungri, condotto anche con collaborazioni nazionali (prof.ssa A. C. Marra, Università di Messina, prof. L. Rook, Università di Firenze) ed internazionali (prof. N. Solounias, American Museum of Natural History, NY, USA), mette in evidenza la complessità delle relazioni paleogeografiche dell’area mediterranea nel tardo Miocene ipotizzando una connessione via terra tra l’area di Cessaniti-Zungri ed il Nord Africa. La presenza a Cessaniti di due Giraffidi tipicamente pikermiani (Samotherium boissieri, Bohlinia attica) insieme ad una specie francamente afroarabica (Stegotetrabelodon syrticus), testimonia una fase di espansione del Bioma Pikermiano in Africa, fenomeno ipotizzato in alcuni studi paleobiogeografici, e gli studi condotti sui mammiferi marini del bacino di Cessaniti-Zungri, in collaborazione con D.P. Domning (Howard University, Washington D.C., USA, la prof.ssa A. C. Marra dell’Università di Messina e il prof. G. Bianucci dell’Università di Pisa) hanno portato ad una rilevante estensione delle conoscenze sulla specie Metaxytherium serresii, considerato che i di fossili di Cessaniti-Zungri sono i più antichi finora noti per la specie. I  rinvenimenti hanno consentito di estendere le conoscenze sulla variabilità intraspecifica di numerosi caratteri morfologici e di ampliare il range cronologico della specie, soggetta a un adattamento ecofenotipico dovuto ai cambiamenti ambientali.

Attualmente l’Istituto Paleontologico Calabrese è ente gestore del Civico Museo del Mare di Tropea (MuMaT), istituito con Delibera Consiglio Comunale n. 23 del 06/2016, e gestisce il museo a Palazzo Santa Chiara in base alla Convenzione sottoscritta con il Comune Tropea dell’8 luglio 2016. Il progetto proposto di allestimento museale proposto dall’ente ha ricevuto l’autorizzazione del Ministero della Cultura  con Nota prot. 31849 del 09/2022. Presso il MuMaT sono custoditi i beni acquisiti al Patrimonio dello Stato (Database Unico Ministero della Cultura n° 153317) frutto della trentennale attività di ricerca dell’ente. In base al Regolamento comunale, l’ente opera nella gestione del MuMaT sotto la Direzione del prof. Francesco Barritta, archeologo di I fascia iscritto nell’elenco dei professionisti dei beni culturali del Ministero della Cultura, nominato con decreto del Consiglio Comunale n. 21 del 18 dicembre 2018, che si avvale di un organico di soci volontari le cui nomine hanno ricevuto il nulla osta del Ministero per i beni e le attività Culturali per tramite della Soprintendenza delle Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia con nota prot. 588 del 01.02.2018. Il MuMaT è dotato di autonomia scientifica, garantita da un Comitato presieduto dal Responsabile scientifico del museo, il prof. Giuseppe Carone, paleontologo nominato il 4 aprile 2019 con decreto n. 4  del sindaco del Comune di Tropea. Il Comitato è composto, oltre che dal Direttore e dal Responsabile scientifico, anche dal Responsabile tecnico addetto alla sicurezza e agli impianti del museo, l’arch. Vincenzo Carone, nominato anch’egli con decreto n. 4 del 4 aprile 2019, e dai curatori delle sezioni di Paleontologia e Biologia marina che sono, rispettivamente, l’architetto Luigi Cotroneo e l’oceanografo Francesco Florio.

L’Istituto Paleontologico Calabrese è un Ente che aderisce al circuito Unione Nazionale Pro Loco d’Italia (UNPLI) per i progetti sel Servizio Civile Universale (SCU) – Codice Ente SU00269M58.